La politica dell’Unione europea in materia di protezione dell’ambiente e delle risorse naturali ha assunto un’importanza sempre maggiore dagli anni 80. Ciò è dovuto al fatto che le minacce di danno ambientale e di esaurimento delle risorse sono lungi dall’essere sotto controllo. Per fortuna molte persone sono diventate più consapevoli dei pericoli latenti e hanno chiesto interventi più decisivi a livello nazionale e specialmente europeo per proteggere l’ambiente.Di conseguenza è stata fortemente potenziata la gamma di misure disponibili per la politica ambientale che spaziano dalla legislazione agli strumenti finanziari. In particolare, il trattato di Amsterdam ha consacrato il principio dello sviluppo sostenibile e di un elevato livello di protezione ambientale come una delle priorità principali . La politica dell’UE è diventata molto più ampia e diversificata e copre ora tutti i settori della società avvalendosi di un’ampia gamma di strumenti. Alcuni argomenti interessano in modo particolare molti cittadini europei. Uno di essi è il preoccupante aumento della produzione di rifiuti. La Comunità produce infatti ogni anno circa 2.000 milioni di tonnellate di rifiuti. Oltre 40 milioni di tonnellate sono classificate come pericolose. Negli ultimi sei anni la quantità di rifiuti prodotta è aumentata del 10 % all’anno. Chiaramente dobbiamo fermare e capovolgere questa tendenza se non vogliamo essere sommersi dalla spazzatura. Che cosa pesa un chilogrammo, è prodotto ogni giorno da ciascun europeo e provoca gravi problemi ambientali? Risposta I rifiuti solidi urbani. Un chilogrammo a persona ogni giorno non sembra forse una grande quantità ma ogni anno in Europa ciò rappresenta un totale di circa 200 milioni di tonnellate di rifiuti urbani che devono essere adeguatamente trattati, in qualche modo e in qualche posto. Anno dopo anno le quantità di rifiuti prodotti aumentano anche se, elemento ancora più preoccupante, i rifiuti urbani non sono quelli che contribuiscono maggior- mente alla montagna europea di rifiuti. L’attuale situazione non può continuare. I rifiuti non rappresentano soltanto un pericolo per l’ambiente, ma sono sempre di più una minaccia per la salute umana e il nostro stile di vita. I siti di discarica autorizzati stanno diventando saturi. Metalli pesanti e sostanze tossiche filtrano nelle acque sotterranee La principale alternativa di smaltimento rispetto alla discarica — l’incenerimento — produce tossine e metalli pesanti. Una buona gestione dei rifiuti comincia innanzitutto con la prevenzione: dopo tutto, ciò che non è prodotto non deve essere smaltito. In qualsiasi piano di gestione dei rifiuti la prevenzione e la riduzione al minimo dovrebbero pertanto avere la priorità assoluta. Nelle imprese che producono rifiuti, i pianificatori e i gestori devono sempre scegliere l’opzione di trattamento ottimale che comporti i minori rischi possibili per la salute umana e l’ambiente. Ciascuna opzione di trattamento comporta impatti diversi per diversi comparti ambientali. Il riciclo completo o parziale significa che le quantità di rifiuti da smaltire possono essere ridotte evitando di usare materie prime. Ad esempio il compostaggio di materiale organico può ridurre le quantità di rifiuti da smaltire. Il compostaggio di qualità fornisce un prodotto finale valido che può essere usato come ammendante in agricoltura. In alcuni casi si può recuperare l’energia dal materiale di scarto ed usarla come combustibile. Per eliminare i rifiuti si ricorre alla discarica e all’inceneri- mento. Nessuna di queste soluzioni è perfetta in quanto entrambe sono potenzialmente nocive per l’ambiente e la nostra salute. L’opzione migliore è semplicemente ridurre il quantitativo totale dei rifiuti prodotti. La gestione dei rifiuti è un argomento complesso e con molte componenti. È facile perdere di vista la «visione generale». La gestione europea dei rifiuti è una sfida particolare: bisogna realizzare la protezione ambientale senza distorsioni per il mercato interno europeo. Non esistono modelli da applicare ad ogni situazione ma l’UE imposta la gestione dei rifiuti su principi precisi. Principio di prevenzione: ridurre al minimo ed evitare per quanto possibile la produzione di rifiuti. Responsabilità del produttore e principio «Chi inquina paga»: chi produce rifiuti o contamina l’ambiente deve pagare interamente il costo di queste operazioni. Principio di precauzione: prevedere i problemi potenziali. Principio di prossimità: smaltire i rifiuti il più vicino possibile al punto di produzione. Questi principi sono stati resi più concreti nella strategia generale sui rifiuti dell’UE (1996) che stabilisce la gerarchia preferenziale delle operazioni di gestione dei rifiuti: 1) prevenzione dei rifiuti; La strategia sottolinea anche la necessità di: Nell’ambito della sua strategia generale di gestione dei rifiuti, la Commissione europea ha anche definito sette specifici flussi di rifiuti da considerare prioritariamente, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale globale di ciascuno di essi . Sono anche all’esame nuove proposte normative sulle operazioni di smaltimento dei rifiuti . La Commissione europea ha quindi adottato una proposta di direttiva che: mira a ridurre l’impatto ambientale delle autovetture alla fine del ciclo di vita; rispetta il funzionamento del mercato interno europeo; presenta misure per prevenire e ridurre al minimo il materiale di scarto dei veicoli; impone la raccolta e l’adeguato trattamento dei veicoli alla fine del ciclo di vita (compresi riutilizzo/recupero). Troppi rifiuti vengono trasportati da un luogo all’altro. In alcuni paesi le norme per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti sono meno severe e quindi il trattamento o lo smalti- mento dei rifiuti è meno costoso. Il trasferimento dei rifiuti da un paese con elevate norme ambientali (e dove il trattamento è costoso) a un altro dove le norme e i costi sono inferiori non è un’opzione sostenibile. In ogni caso, il trasporto di rifiuti dovrebbe essere ridotto al minimo per ridurre i rischi di incidenti e risparmiare risorse. La politica dell’UE stabilisce che in Europa i rifiuti siano smaltiti il più vicino possibile al luogo di produzione (principio di prossimità). La legislazione comunitaria vieta le spedizioni di: • tutti i tipi di rifiuti destinati allo smaltimento in paesi non OCSE; • i rifiuti pericolosi destinati al recupero nei paesi non OCSE. Finora gli interventi europei nel settore dei rifiuti hanno prin- cipalmente assunto, anche se non esclusivamente, la forma di atti legislativi. Altre misure sostenute e finanziate dalla CE per migliorare la situazione dei rifiuti in Europa comprendono: • ricerca tecnica; Queste azioni hanno impedito un ulteriore peggioramento della situazione odierna, ma la produzione di rifiuti permane troppo elevata e aumenta rapidamente. La situazione sta diventando critica. In Europa per anni vi sono stati troppi pochi interventi sul problema dei rifiuti e una scarsa pianifi- cazione in vista di soluzioni ottimali. La legislazione comuni- taria che risale al 1975 impone agli Stati membri di elaborare piani generali di gestione dei rifiuti. Dopo quasi 25 anni, poco è stato fatto. Le autorità competenti devono assumersi le pro- prie responsabilità e incoraggiare altri soggetti ad intervenire prima che sia troppo tardi. Tutti i partner sociali devono ora cercare attivamente soluzioni a vantaggio nostro e delle futu- re generazioni, perché tutti condividiamo la responsabilità del nostro ambiente. Ciascuno di noi prende decisioni e intraprende azioni che incidono sul mondo circostante. Spetta a ciascuno di noi affrontare con decisione il crescente problema dei rifiuti, un problema che deve essere risolto a livello locale. In futuro aumenterà la necessità di soluzioni locali legate a piani di gestione più vasti e in linea con la strategia comunitaria sui rifiuti. Le cifre sui milioni di tonnellate di rifiuti e le discussioni sugli strumenti di regolamentazione possono dare l’impressione che i cittadini non possano intervenire direttamente. Ciò non è vero. Ogni giorno i cittadini possono compiere diverse azioni per migliorare la situazione, ad esempio: Come consumatore Ridurre al minimo le quantità di rifiuti prodotti. Acquistare prodotti ecologici («verdi») e con poco imballaggio. Riutilizzare ogni qualvolta possibile l’imballaggio. Effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti in vista del riciclo. Effettuare il compostaggio della materia organica. Conferire particolare attenzione allo smaltimento dei rifiuti domestici pericolosi. Chiedere al comune quali interventi compie per migliorare la situazione dei rifiuti a livello locale. Esiste ad esempio un piano di gestione dei rifiuti come prescritto dal 1975? 1. Sviluppare prodotti e tecniche di produzione che riducono al minimo la generazione di rifiuti. L’imprenditore conosce il suo prodotto meglio di qualunque altro. Con l’aiuto di analisi del ciclo di vita e di ecobilanci è possibile progettare un prodotto che abbia il minimo impatto ambientale durante il suo ciclo di vita. Questo approccio riduce al minimo gli sprechi di energia e materiali e permette anche di risparmiare denaro. Limitare la quantità di imballaggio dei prodotti e stabilire accordi con le autorità locali per la ripresa degli imballaggi a scopi di riutilizzo. Incoraggiare i fornitori a ridurre le quantità degli imballaggi dei prodotti. Come autorità locali Adottare un piano di gestione dei rifiuti e stanziare le risorse necessarie per attuarlo. Ridurre al minimo la generazione di rifiuti rendendo più ecologiche le procedure di acquisto. Incoraggiare le imprese e i cittadini a ridurre al minimo la generazione di rifiuti. Facilitare il riciclo e il recupero dei rifiuti fornendo contenitori distinti per la raccolta differenziata. Predisporre la raccolta differenziata dei rifiuti domestici pericolosi. Creare partnership con l’industria e le imprese per contenere la generazione di rifiuti. Notevoli quantità di rifiuti industriali e domestici sono inoltre classificate come pericolose e richiedono un’attenzione speciale nel trattamento. La pratica di trasportare rifiuti in altre parti del mondo per lo smaltimento è in molti casi illegale e non rappresenta certamente una soluzione a lungo termine. Altri paesi un giorno potranno rifiutare i nostri rifiuti e allora cosa si farà? Il problema dello smaltimento dei rifiuti è solo un aspetto della vicenda. Le quantità di rifiuti che produciamo sono il risultato del nostro stile di vita insostenibile. Le nostre attuali modalità di produzione e consumo devono essere modificate per minimizzare la pressione sulle risorse (non rinnovabili) della Terra. In breve, la produzione di rifiuti è uno dei migliori indicatori del nostro progresso verso lo sviluppo sostenibile.
e nel terreno circostante. Sono prodotti gas esplosivi e tossici. Particolarmente preoccupante è il numero sconosciuto ma indubbiamente molto elevato di discariche abusive i cui rischi non possono essere quantificati.
Per evitarne il rilascio bisogna installare negli inceneritori filtri costosi. I filtri usati, fortemente contaminati, insieme a un quarto del peso originale dei rifiuti devono poi essere messi a discarica.
2) riciclo e riutilizzo;
3) smaltimento finale ottimale e migliore monitoraggio.
• industrie del riciclo;
• formazione;
• azioni di sensibilizzazione; • scambio di buone pratiche.